Marco Grimaldi (Alleanza verdi sinistra) parte finale dell’intervento sul Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2025, n. 37, recante disposizioni urgenti per il contrasto dell’immigrazione irregolare (A.C. 2329-A)
Ecco, chiudo in fretta, guardi Presidente, perché vorrei dedicarvi un altro tipo di lettura. Ai vostri occhi, per usare le parole di un libro che leggo a mia figlia, “Il mostro mangiarabbia”, ecco quelle persone sui barconi, quei bambini sono dei mostriciattoli brutti e puzzolenti. Vorrei però farvi entrare nelle favole – e adesso vi spiego -, perché, quando quel mostriciattolo arriva al castello, al castello degli animali, succede una cosa, Presidente: più viene trattato male, allontanato e respinto, più diventa grande, minaccioso e terrificante. Dite di volere la sicurezza, di combattere il degrado, la violenza, invece quei fenomeni sono – come si può dire – la schiuma dei traumi che infliggete a persone senza colpa, fino allora senza colpa. Voglio finire questo intervento in un modo diverso, se avete voglia di chiudere gli occhi, che poi si va a nanna con questo decreto. Noi abbiamo scelto di sognare, che è sempre meglio di vivere nei vostri incubi.
Non c’era tempo da perdere e il fenicottero si recò subito nella sala del trono. Entrando, salutò il mostro con un inchino. “Mi dispiace molto per quello che ti è successo” – gli disse – “voglio che tu sappia, invece, che qui sei il benvenuto. Mi farebbe molto piacere conoscerti e sapere come posso aiutarti”.
E per ogni parola di gentilezza – Sottosegretario – comprensione e accettazione che sentiva, il mostro diventava un po’ più piccolo e un po’ più docile. Che sorpresa fu per tutti vedere che ad ogni parola, pensiero, gesto di accoglienza e gentilezza il mostro continuava a rimpicciolirsi. Allora il re fenicottero si rivolse a quel mostrino ormai piccolo e poco minaccioso e disse: “Perché non ti fermi qui con noi? Ci farebbe piacere conoscere la tua storia”. E fu in quel momento che – ! – il mostriciattolo si trasformò in un bellissimo camaleonte variopinto. “Incredibile”, esclamarono in coro gli animali davanti a quel prodigio. “Vedete, abbiamo tutti imparato una grande lezione oggi”, esclamò il saggio fenicottero.
Davanti a quello che non conosciamo abbiamo due possibilità: combatterlo o conoscerlo. Quando combattiamo contro una cosa, la rafforziamo; la rabbia e l’odio che le riversiamo addosso la fanno crescere. Se invece ci avviciniamo con curiosità, gentilezza e amore, è più facile che quella cosa mostri il suo lato migliore, proprio come il camaleonte portafortuna ha fatto con noi. Da allora, Presidente, gli abitanti del castello vissero sereni e contenti. Sapevano bene che qualche nuovo mostro sarebbe potuto arrivare a dare loro fastidio, ma ormai avevano capito come trattare ciò che incuteva loro paura, come era solito ricordare il re fenicottero. Nella vita ci sono e ci saranno sempre mostri sul nostro cammino, ma siamo noi a scegliere come affrontarli, se combattendoli o provando a conoscerli.
Siete voi che volete trasformare le persone in mostri. Noi non abbiamo paura a dire, invece, che vogliamo restare umani, vogliamo raccontare storie per i nostri figli e non ci vogliamo vergognare, come dovreste fare voi, di rinchiudere le persone in quei CPR, che andrebbero chiusi in tutta Italia e non esportati in Albania .
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