Proprio nel mese di maggio del 1891 Leone XIII scriveva la sua LETTERA ENCICLICA alle porte del ventesimo secolo. Il lavoro, complice la rivoluzione industriale, stava iniziando ad assumere una dimensione sociale fino ad allora sconosciuta. L’enciclica nasce proprio da qui, dal sentimento di una nuova debolezza che spinge l’uomo a voler unire la sua opera a quella altrui. La Scrittura dice: E’ meglio essere in due che uno solo; perché due hanno maggior vantaggio nel loro lavoro. Se uno cade, è sostenuto dall’altro. Guai a chi è solo; se cade non ha una mano che lo sollevi. E aggiunge: il fratello aiutato dal fratello è simile a una città fortificata.
Il sindacato proprio come una città fortificata!
E infine la RERUM NOVARUM auspica che le questioni operaie siano risolte dalle loro associazioni comprendendo bene che la questione operaia si era ormai definitivamente affacciata sulle finestre della storia e che da ora in poi la cui buona o cattiva soluzione avrebbe interessato sommamente lo Stato.
Ciò che ci ha maggiormente colpito venerdì pomeriggio in mezzo alla folla che ci avvolgeva in via della Conciliazione era la voce dei tantissimi giovani che con entusiasmo erano alla ricerca di un sentiero chiamato speranza.
Sentivamo forte questo respiro, questo spiraglio di futuro, questa chiave nascosta da una nube di guerra e menzogna sempre più pervasiva.
E a chi oggi predica di chiudere le porte e le finestre della propria casa e di nascondere la mente sottoterra noi rispondiamo con le parole di un poeta.
“La democrazia è una cosa seria. La Costituzione prevede i referendum come strumento per correggere lo strapotere dei governanti. Chi ti dice di non votare per i referendum e ricopre cariche istituzionali è pericoloso per la democrazia. Ti diranno di non votare e tu vota! (Pier Paolo Pasolini).
Natale Di Cola
Alcuni compagni della Cgil, questa mattina, sono stati identificati dalle forze dell’ordine mentre volantinavano a sostegno dei 5 sì ai referendum dell’8 e 9 giugno. Non è la prima volta che accade in questi giorni.
Mentre le autorità di Governo invitano all’astensione e al boicottaggio della democrazia, c’è chi s’inventa provvedimenti per vietare e limitare le propaganda elettorale e le forze dell’ordine identificano a tappeto attivisti solo perché danno un volantino informativo, chiedendo autorizzazioni non previste da nessuna normativa. È un clima che non ci piace ma non ci lasciamo né fermare, né intimidire.
Abbiamo già scritto al Questore di Roma perché è inaccettabile che praticare e far vivere la democrazia sia trattato come un problema di ordine pubblico.