Bandiera? No, Fiamma tricolore

C-SPAN (nome completo: Cable-Satellite Public Affairs Network) è una televisione via cavo statunitense che offre agli spettatori notizie e attualità sugli avvenimenti di tipo politico che si svolgono negli stati della federazione americana. Campeggia sulla sua home page la scritta “La tua visione non filtrata del governo”. Tra i suoi video (clicca qui a fianco) articoli più visti si segnala l’incontro tra Il leader della maggioranza Schumer (democratico)  il leader della minoranza McConnell (repubblicano) e la premier Meloni. Peccato per l’italica Giorgia che ad un certo punto è stata raggiunta  dall’impertinente curiosità pronunciata dal senatore yankee democratico sul significato del rosso, bianco e verde che compongono la bandiera italiana? “Eh si. Sì, sì. SÌ. È per qualcosa ed è per molte cose, molte, molte cose” l’imbarazzata risposta di Giorgia con gli occhi roteanti rivolti al cielo. Naturalmente la nostra RAI pardon l’EIAR (Ente italiano per le audizioni radiofoniche) ha taciuto in ossequio all’antico e rispolverato motto.
Eppure bastava andare sul sito del Quirinale per apprendere che le sue origini risalgono alla fine del 1700 in quel di Reggio Emilia «quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta “che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”».
Ricordiamo naturalmente che dopo la nascita della Repubblica, un decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera, fu confermata dall’Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all’articolo 12 della nostra Carta Costituzionale. 

Lei invece è rimasta ancora#Atreju2019. 

Informazioni su Walter Bottoni

Nato il primo settembre 1954 a Monte San Giovanni Campano, ha lavorato al Monte dei Paschi. Dal 2001 al 2014 è stato amministratore dei Fondi pensione del personale. Successivamente approda nel cda del Fondo Cometa dei metalmeccanici dove resta fino 2016. Attualmente collabora con la Società di Rating di sostenibilità Standard Ethics.
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