NIGHTMARE – Fascisti su Marte

di Mimmo Moccia

Dopo l’elezione dei Presidenti dei due rami del Parlamento, la nomina del Signore Primo Ministro Giorgia Meloni, l’insediamento del Governo, gli esordi internazionali; affievolita la frenetica e bulimica attività giornalistica, si impongono meditate e pacate riflessioni sul nostro futuro.

Ampie e circostanziate garanzie offrono i Presidenti di Senato e Camera sul terreno della democrazia e della libertà. Infatti, il primo, Ignazio Benito La Russa , presente alla manifestazione dell’aprile 1973 in cui furono lanciate le due bombe che uccisero l’agente Marino, appassionato difensore dei poliziotti  accusati di tortura e responsabili del massacro della scuola Diaz a Genova, non ha mai usato manganello ed olio di ricino e si limita solo a scalciare i giornalisti che gli pongono domande che lui considera non pertinenti. Analogamente Lorenzo Fontana, presidente della Camera, è universalmente riconosciuto come strenuo difensore dei diritti civili, paladino di una democrazia liberale e inclusiva, aperto alla modernità, e considera la Russia di Putin :”il riferimento per chi crede in un modello   identitario di società “ .   Come è noto la sociologia individua nelle costituzioni fascista e nazista, nello stato islamico i principali esempi di società identitarie.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni da atlantista , europeista, e fan della NATO nel 2019 voleva che venisse affondata la SEA WATCH 3, senza però precisare se con tutto l’equipaggio o no, certamente con tutti i migranti che erano a bordo e oggi, in forme certamente più consone ad un Presidente, rimane molto affezionata all’exploit del 2019.

Campioni di etica, probità, trasparenza eppure in rete circolano  altre notizie.

Una segnalazione particolare merita Valditara, ministro dell’istruzione e merito. Come è assiomatico la scuola pubblica e dell’obbligo ha come funzione precipua valutare il merito e non, come noi ingenui utopisti abbiamo sempre pensato, l’inclusione, la formazione, l’uguaglianza  delle opportunità.

Autore di saggi  come :” Sovranismo. Una speranza per la democrazia- Il dictator tra emergenza e libertà- Auctoritas tra autorevolezza e autocrazia “ nella sua opera più nota ha identificato nell’immigrazione la causa principale della disgregazione dell’impero romano. Peccato, che nella sua immensa erudizione emergano alcune  lacune, infatti furono proprio gli immigrati, i provenienti dalle province i più appassionati difensori di Roma e della sua missione, come dimostrano i versi del tolosano Rutilio Namaziano :” FECISTI PATRIAM DIVERSIS GENTIBUS UNAM, URBEM FECISTI QUOD PRIUS ORBIS ERAT, SUSPES NEMO POTEST IMMEMOR ESSE TUI “ ( hai dato una sola patria a genti diverse, hai reso una città ciò che prima era il mondo, nessuno può essere salvo e dimentico di te ).

 Ma quelle che danno più preoccupazioni sono le selettive amnesie di cui ha dato ampia prova inviando una comunicazione agli studenti sull’anniversario della caduta del muro di Berlino e sull’incubo rappresentato dal comunismo, mentre ha dimenticato  che nella stessa data ricorreva la giornata mondiale contro il fascismo e l’antisemitismo. 

Un dubbio, mentre scrivo, mi assale, ma Wes Craven , il padre del fanta horror, sarebbe mai stato capace di scrivere una simile sceneggiatura che si arricchisce, oltre a Freddy Krueger, di alcuni zombies.

Guest star è certamente il terzo polo , con due protagonisti che coniugano in modo inarrivabile egotismo e solipsismo ed essendo due storici fautori del liberismo riescono pregevolmente a mercatizzare dignità, valori, coerenza, integrità sino al punto di dichiararsi pronti a convergere con il governo su una riforma presidenzialista della nostra Costituzione,  dimostrando in modo inequivocabile che la loro mission va intesa  à  la carte.

 Ma anche i comprimari svolgono egregiamente la loro parte.

La sinistra, ad esempio, che promette e minaccia un’opposizione dura, dimentica che l’opposizione non la si annuncia, ma la si fa in Parlamento, nelle strade, nelle piazze, tra la gente. Una sinistra priva di soggettività identitaria,  lontana dai valori costituenti, incapace di costruire una presenza politica organizzata, diffusa, radicata nei territori e nei luoghi di lavoro, protagonista di una politica dematerializzata, inconsapevole del valore del lavoro, concentrata sulla rappresentanza parlamentare e sull’equilibrio tra le correnti.

E la CGIL? E’ in attesa di un tavolo di confronto in cui conoscere i programmi del Governo per poi decidere il da farsi. Il “ tavolo “ , oltre ad essere diventato dalla conclusione del mandato di Cofferati, un mito ricorrente, un mantra ipnotico,  ha comportato negli ultimi tempi  una vera epochè, ovvero la sospensione del giudizio per cui nessun pronunciamento, nessuna iniziativa, prima e dopo le elezioni perché, come tutti sanno,  aspettiamo anche noi  monsieur Godot.

Non so se nel nuovo anno ci sarà tre volte Natale,   da mangiare e luce tutto l’anno e i muti potranno parlare,  ma ho per certo che se non si cambia  radicalmente i poveri Cristi non scenderanno mai dalla Croce.  

Informazioni su Walter Bottoni

Nato il primo settembre 1954 a Monte San Giovanni Campano, ha lavorato al Monte dei Paschi. Dal 2001 al 2014 è stato amministratore dei Fondi pensione del personale. Successivamente approda nel cda del Fondo Cometa dei metalmeccanici dove resta fino 2016. Attualmente collabora con la Società di Rating di sostenibilità Standard Ethics.
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