Ma chi ha inventato il FantaBanca?

 

Pochi forse sanno che “L’Efma-Accenture Banking Innovation Awards” è un concorso globale che mette in mostra le migliori nuove idee e pratiche che stanno trasformando il settore bancario.

La medaglia d’oro quest’anno è andata   a Unicredit per il progetto U-City nella categoria “Future Workforce”.

Questo strano campionato digitale è partito a marzo per finire a luglio dello stesso anno.

La partecipazione è stata significativa: in 100 giorni di gioco oltre 2.500 dipendenti hanno generato più di 150mila sfide e guadagnato oltre 3 miliardi di punti esperienza, 5mila gadget e vari premi.

Altro che salario signori!

U-City è un concept digitale basato sulla gamification, rivolto ai dipendenti di UniCredit. L’obiettivo del gioco è trasformare una città immaginaria, rendendola una metropoli futuristica dove il rispetto per l’ambiente e l’adozione di nuove tecnologie sono fondamentali per vincere la partita. Così le persone di UniCredit hanno imparato divertendosi contribuendo a raggiungere importanti risultati di business (dal Sito di Unicredit).

Ma cos’è la gamification? (traducibile in italiano come ludicizzazione)

Essa non è altra che una tecnica basata sull’utilizzo di elementi mutuati dai giochi e delle tecniche di game design in contesti non ludici.

Il termine deriva dalla parola “Game”, cioè gioco, viene anche associato al semplice divertimento senza scopi particolari ovvero il lavoro diviene una piattaforma virtuale ne più ne meno di quello che succede in un videogame.

Il principio alla base della gamification è quello di utilizzare le dinamiche e meccaniche del gioco:
– Punti da accumulare
– Livelli da raggiungere
– Ricompense o doni da ottenere
– Distintivi da esibire

Da wikipedia apprendiamo inoltre che gli stessi giochi possono inoltre servire a rendere migliori o più sopportabili quelle esperienze che normalmente non gratificano a sufficienza una persona, dando un significato più epico alle azioni compiute.

Questo tipo di strumento funziona poiché fa leva sui desideri e i bisogni delle persone; ad esempio, la gamification fornisce obiettivi da raggiungere, ricompense da guadagnare, sprona alla competizione e all’espressione di sé all’interno della community. In quest’ottica la gamification lavora con la stessa metodologia dei social: gli utenti possono discutere, condividere e comparare le proprie esperienze all’interno del sito o servizio.

Ma cosa si vince in questo FantaBanca?

1. Beni virtuali ed espressioni di sé: L’accumulo dei punti deve dare la possibilità all’utente di vincere, scambiare o acquistare dei beni virtuali. I beni virtuali sono un elemento fondamentale: oltre ad incentivare l’utente ad impegnarsi per riuscire a comprare l’oggetto, essi potranno essere usati per crearsi una propria identità all’interno della community, personalizzando, qualora il game ne sia previsto, il proprio avatar e mostrarlo fieramente agli altri utenti. L’utilizzo di beni virtuali può essere anche un valido metodo per i creatori del gioco di generare profitto, proponendo l’acquisto di oggetti virtuali (skin, accessori, emotes) con denaro reale (le cosiddette microtransazioni, le quali, in alcuni casi, sono state oggetto di forte discussione.

2.Le classifiche e la competizione: Le classifiche ordinano e suddividono l’utenza di un gioco. Tale suddivisione può basarsi su varie caratteristiche come tempo speso, il livello, i punti e le performance. L’utente sarà spinto a spendere sempre più tempo all’interno del gioco per scalare la classifica e guadagnare posizioni migliori, monitorando passo passo i propri progressi e quelli degli altri. Il senso di competizione (che, in alcune persone si genera, anche solamente guardando la classifica) è una meccanica molto potente perché è strettamente collegata alla volontà di diventare il migliore all’interno di una comunità, dimostrandosi più forte in termini di risultati, oppure di tempo speso su un determinato gioco.

Ma quale povero salario, c’è già chi è oltre nel regno futuro chiamato FantaBanca.

Informazioni su Walter Bottoni

Nato il primo settembre 1954 a Monte San Giovanni Campano, ha lavorato al Monte dei Paschi. Dal 2001 al 2014 è stato amministratore dei Fondi pensione del personale. Successivamente approda nel cda del Fondo Cometa dei metalmeccanici dove resta fino 2016. Attualmente collabora con la Società di Rating di sostenibilità Standard Ethics.
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