Nel linguaggio sportivo il termine cattiveria è spesso usato per indicare un atteggiamento forte e determinato. Non importa se si cammina sul ciglio delle regole, l’importante è arrivare primi. Costi quello che costi.
Peccato solo che non si sappia quanto durino le gare e soprattutto quante generazioni vi partecipino veramente.
Oggi siamo dentro una guerra crudele ed imprevedibile, la crisi climatica poi ha cominciato a mordere le nostre vite con temperature ed eventi estremi e infine per non farci manca niente, il cosiddetto sviluppo economico globale è divenuto oramai un sipario di boccascena irrimediabilmente strappato.
Come è noto nel sipario all’italiana l’apertura è sempre al centro e solo due corde ne determinano il meccanismo di apertura attraverso una fila di anelli fissati saldamente alla stoffa e formanti un semicerchio.
Dinanzi a tutto questo le generazioni che vagano in questo nostro paese non riescono più a trovare lo stangone che per mezzo di nastri (legature) e idonei contrappesi sia in grado di riaprire la scena.
Oggi sembra che la fiamma che arde al di fuori dell’arco costituzionale sia la candidata più accreditata alla vittoria finale, bruciando così ogni speranza di vedere risorgere quella unità di popolo, l’unica in grado di guidare il cammino in quest’epoca buia priva di sentieri.