Dall’automazione della società alla società automatizzata (terza parte)

Il mercato digitale e  il ruolo delle multinazionali

Molte volte i cittadini si chiedono se l’intelligenza artificiale nel suo operare abbia una incidenza neutra. E’ bene specificare subito che un algoritmo non può essere obiettivo, in quanto dipende  da chi lo programma, dal proprietario dei dati  che devono essere ordinati secondo una logica stabilita dall’uomo, il cui effetto è quello, in definitiva, di favorire le posizioni già dominanti.

La macchina digitale, come abbiamo visto, può determinare nell’opinione pubblica posizioni diverse circa gli effetti della  loro efficacia. Manca completamente una valutazione politica critica  di qual è la sua incidenza sulla vita quotidiana dei cittadini.   Naturalmente chi ha il monopolio dei dati assume decisioni sulla base di determinati interessi ideologici ed economici.

Ci riferiamo alle grandi multinazionali del mercato digitale mondiale: le americane i GAFAM (Google, Apple, Facebook; Amazon e Microsoft); i BATX  loro alter ego cinesi (Baiu Alibaba, Tencent e Xiaomi) che raccolgono con il nostro aiuto, non cosciente, una quantità di dati tramite i nostri gesti, attraverso una quantità di applicazioni (app) per smartphone e strumentazione connessa.

Questa realtà ci porta a constatare che stiamo vivendo una fase di evoluzione del capitalismo che alimenta forme più sofisticate di sfruttamento e di alienazione. Parliamo di un capitalismo che ha cambiato e cambia completamente le regole del gioco e  le dinamiche di domanda e offerta, monetizzando i dati degli utenti.

Molte persone sono convinte di utilizzare i servizi e le applicazioni in modo gratuito, non rendendosi conto di come in realtà “pagano” tali servizi con i propri dati dai quali si deducono comportamenti, abitudini, attitudini, preferenze, opinioni. I networks guadagnano con la pubblicità ma soprattutto  rendendo fidelizzato l’utente. 

In questo contesto un ruolo importante lo giocano i social network, cioè programmi di algoritmi che hanno la funzione di mettere in comunicazione persone  con persone. Il loro impatto è molto forte perché si inserisce nei  rapporti personali. Su Facebook, ad esempio, non è importante quello che diciamo, ma le persone con cui siamo in contatto.

Ma non siamo noi ad avere il controllo sui nostri contatti, è Facebook che decide quali utenti e quali temi sono di maggiore interesse per ciascuno , ce li fa visualizzare secondo preferenze con cui interagiamo di più, con cui abbiamo più scambi. Siamo, in ogni caso, ad una manipolazione algoritmica della nostra vita. La tracciabilità di ognuno di noi ci dovrebbe portare a dire la privacy non esiste pi

Informazioni su Walter Bottoni

Nato il primo settembre 1954 a Monte San Giovanni Campano, ha lavorato al Monte dei Paschi. Dal 2001 al 2014 è stato amministratore dei Fondi pensione del personale. Successivamente approda nel cda del Fondo Cometa dei metalmeccanici dove resta fino 2016. Attualmente collabora con la Società di Rating di sostenibilità Standard Ethics.
Questa voce è stata pubblicata in Comunità sociale. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento