Se non mi dai la CIG almeno inviami un Whatsapp

La fabbrica di Campo Bisenzio annuncia lo stop via Whatsapp.

Gkn Driveline, ex fabbrica Fiat e ora di proprietà di un fondo statunitense, leader nel settore dell’automotive, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per tutti i 422 lavoratori a tempo indetermininato.

Questa  società, che ha stabilimenti in più di 20 Paesi ed è stata rilevata nel 2018 con una acquisizione ostile da Melrose Industries, un fondo di investimento britannico abituato ad entrare in modo aggressivo nel capitale delle sue società target.

Il fondo Uk sborsò 11 miliardi di dollari per prendere il controllo della multinazionale manifatturiera, realizzando la più grande acquisizione ostile del Regno Unito dal 2009. 

Siamo andati a sbirciare il Codice Etico di Melrose che comprende tra l’altro le politiche che coprono le migliori pratiche in materia …., anti-schiavitù e traffico di esseri umani, …..”Qualsiasi dipendente che sia o venga a conoscenza di una possibile violazione di una qualsiasi delle politiche di cui sopra deve divulgare i dettagli rilevanti tramite la piattaforma di whistleblowing del Gruppo, progettata per garantire che i dipendenti si sentano a proprio agio nel sollevare dubbi. Tutti i dipendenti hanno accesso a un portale online multilingue per sollevare dubbi, in modo confidenziale e anonimo, su possibili illeciti in qualsiasi aspetto della loro attività, comprese le questioni finanziarie e non. Le aziende intraprendono una serie di misure per sensibilizzare i dipendenti alla piattaforma di whistleblowing, utilizzando i media online e offline a seconda dei casi. I dipendenti che manifestano una sincera preoccupazione sono trattati con rispetto e dignità e non subiscono ritorsioni. Ulteriori informazioni sul processo di segnalazione possono essere trovate nella nostra Politica di Whistleblowing”.  

Siamo nel 1953 e grazie a Dio whatsapp non esisteva ancora.

«Pronto, Mattei. Ciao, sono Giorgio La Pira.»
«Ciao. Dimmi, La Pira.»
«Senti, ti devo chiedere un favore. Qui, a Firenze, sta chiudendo il Pignone. Tante famiglie rischiano di finire in mezzo ad una strada. Per Firenze sarebbe una tragedia. Non potresti comparla tu quest’azienda?»
«La Pira, mi spiace, ma noi dell’Eni ci occupiamo di petrolio. Il Pignone è nel settore della meccanica, che ce ne faremmo noi? Sei un caro amico, ma no, credimi, non possiamo.»
«Mattei, tu comprerai il Pignone. Lo so, me l’ha detto lo Spirito Santo.»
«La Pira, tu sai che ho il massimo rispetto per lo Spirito Santo, ma davvero, non posso…»
L’Eni acquistò il Pignone, salvò tante famiglie, l’economia di Firenze e il Nuovo Pignone diventò un’eccellenza nel settore dell’impiantistica a livello internazionale.

Informazioni su Walter Bottoni

Nato il primo settembre 1954 a Monte San Giovanni Campano, ha lavorato al Monte dei Paschi. Dal 2001 al 2014 è stato amministratore dei Fondi pensione del personale. Successivamente approda nel cda del Fondo Cometa dei metalmeccanici dove resta fino 2016. Attualmente collabora con la Società di Rating di sostenibilità Standard Ethics.
Questa voce è stata pubblicata in Comunità sociale. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento