Rivoluzione al Litio

Di Debora Gandini

Una pioggia di soldi ma anche una valanga di proteste. Al centro della diatriba il gigante minerario anglo-australiano Rio Tinto che ha impegnato circa 2 miliardi di euro in Serbia per il progetto di estrazione di borato di litio denominato “Jadar”

La miniera e lo stabilimento per la lavorazione di un nuovo minerale chiamato jadarite si è trasformata così in una diatriba ambientale e politica per il Paese. La gente di Loznica è scesa in piazza facendosi sentire anche a Belgrado al grido di “Ecologia o oncologia!, “Vogliamo restare sani.” Questa nuova miniera, dicono i residenti, è una minaccia per le loro acque, la loro terra e il loro futuro. Chi abita nella valle del fiume Jadar perderebbero tutto, a partire dai terreni fertili di questa regione.

Jadarite, il super minerale
Nel 2004, i geologi della compagnia Rio Tinto, dopo aver svolto ricerche nella Serbia occidentale, scoprirono un nuovo minerale, un silicato di litio e boro, chiamato jadarite. Nel 2006, il nuovo minerale fu ufficialmente riconosciuto dall’Associazione mineralogica internazionale. Ha una composizione quasi identica a quella della kryptonite, un minerale immaginario usato da Lex Luthor, il grande nemico di Superman.

La compagnia Rio Tinto fu fondata a Londra nel 1873 e oggi opera in 35 Paesi in tutto il mondo con lo slogan “Produciamo materiali essenziali per il progresso umano”. La multinazinale, però, è stata più volte accusata di provocare danni ambientali e di violare i diritti umani.

Di fatto il sottosuolo della Serbia occidentale ospita tra le più grandi riserve di litio al mondo, un metallo utilizzato per produrre celle elettroniche e batterie. Ma l’impatto ambientale rischia di essere disastroso e i cittadini della zona si sono mobilitati. Il governo di Belgrado minimizza i rischi per la popolazione, sottolinea i benefici economici per la Serbia e ora ha proposto un referendum.

Informazioni su Walter Bottoni

Nato il primo settembre 1954 a Monte San Giovanni Campano, ha lavorato al Monte dei Paschi. Dal 2001 al 2014 è stato amministratore dei Fondi pensione del personale. Successivamente approda nel cda del Fondo Cometa dei metalmeccanici dove resta fino 2016. Attualmente collabora con la Società di Rating di sostenibilità Standard Ethics.
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