Previdenza complementare: la scatola delle Paure

EIOPA ovvero l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali ha avviato il 13 aprile scorso una consultazione pubblica sulla bozza di Linee guida sull’integrazione delle preferenze di sostenibilità del cliente nella valutazione di idoneità ai sensi dell’IDD. 

L’IDD (Insurance Distribution Directive) è la normativa europea in materia di distribuzione assicurativa, entrata in vigore il 1° ottobre 2018, che si applica a tutti i prodotti assicurativi danni, puro rischio, risparmio, investimento e previdenza.

Rammentiamo che gli orientamenti della consultazione derivano dal regolamento delegato (UE) 2021/1257 della Commissione che mirano a fornire indicazioni su: come misurare e comprendere meglio il concetto di “preferenze di sostenibilità” e le scelte di investimento dell’intera platea dei clienti.Le tre autorità di vigilanza europee (EBA, EIOPA ed ESMA – ESA) hanno aggiornato il 25 marzo scorso la loro dichiarazione di vigilanza congiunta  sull’applicazione del Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) che disciplina l’informativa nel campo della finanza sostenibile.

Per quanto riguarda la definizione di prodotto d’inserimento assicurativo ci possiamo rifare alla definizione contenuta nell’art. 2, comma 1, n. 17 della direttiva (UE) 2016/97, che si trova qui che parrebbe escludere i PIP  ovvero  quelle forme pensionistiche complementari istituite da imprese di assicurazione a cui è possibile aderire solo su base individuale indipendentemente dalla propria situazione lavorativa.

Ad oggi la situazione è fotografata dall’atto Delegato (UE) 2021/1257 DELLA COMMISSIONE del 21 aprile 2021che modifica i precedenti regolamenti per quanto riguarda l’integrazione dei fattori di sostenibilità, dei rischi di sostenibilità e delle preferenze di sostenibilità dei prodotti assicurativi e delle norme di comportamento e nella consulenza in materia di investimenti per i prodotti di investimento assicurativi.

Questa lunga premessa ci è servita a dimostrare che ancora una volta i risparmiatori previdenziali sia individuali che collettivi risultano muti e sordi ai grandi cambiamenti che la Commissione Europea ha inaugurato con il suo famoso piano d’azione nel campo della finanza sostenibile.

Solo il cliente assicurativo sembra poter essere un punto sensibile d’ascolto e di cambiamento!

A noi non resta che chiedere quando EIOPA introdurrà le doverose modifiche nell’ambito di IORP 2 e costringerà a quel punto la COVIP a quei doverosi “straordinari” che tanti di noi aspettano da anni?

Con buona pace della tabella di marcia per la costruzione di una finanza sostenibile in Europa, così come la ricordiamo,  a partire dal report finale dell’High-Level Group on Sustainable Finance (HLEG), il gruppo composto da 20 esperti della società civile, del settore finanziario, del mondo accademico e da osservatori di istituzioni europee e internazionali, istituito dalla Commissione europea nel dicembre 2016.

In quel contesto, l’HLEG raccomandava: che i fondi pensione dovrebbero consultare i loro beneficiari sulle loro preferenze di sostenibilità e come essi riflettono le strategie di investimento dei fondi.

La gestione della sostenibilità deve sempre più divenire un focus centrale della previdenza complementare, in grado di tenere insieme la difesa del risparmio previdenziale degli iscritti con il raggiungimento attraverso un dettagliato e personalizzato piano strategico, gli obiettivi socio ambientali condivisi dalla maggioranza dei cittadini-lavoratori, nonché quanto mai nelle corde delle nuove generazioni, quelle che tutti auspicano si avvicinino sempre più alla previdenza complementare.

Informazioni su Walter Bottoni

Nato il primo settembre 1954 a Monte San Giovanni Campano, ha lavorato al Monte dei Paschi. Dal 2001 al 2014 è stato amministratore dei Fondi pensione del personale. Successivamente approda nel cda del Fondo Cometa dei metalmeccanici dove resta fino 2016. Attualmente collabora con la Società di Rating di sostenibilità Standard Ethics.
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