La sentenza della Corte di Cassazione sul disastro ferroviario di Viareggio

Intervista a Dante De Angelis, a cura di Antonio Damiani

La Corte di Cassazione con sentenza dell’8 gennaio scorso si è pronunciata sui ricorsi relativi al disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009 che ha provocato 32 morti e innumerevoli feriti.
Si tratta di una sentenza complessa ed estremamente critica in numerosi punti: condanna definitiva di alcuni imputati; assoluzione per altri; rinvio per altri ancora, tra cui i vertici delle  Fs, Trenitalia e Rfi, ad un’appello bis per disastro colposo; decadenza delle aggravanti relative alla violazione delle norme di sicurezza sul lavoro. Inoltre, sei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, che hanno partecipato ai diversi gradi del processo in qualità di parti civili, sono stati chiamati, a seguito della sentenza, dai legali delle FS, a versare una somma complessiva di quasi 80.000 euro destinate a risarcire agli imputati le spese legali dei primi due gradi di giudizio, oltreché a pagare le spese processuali del terzo grado.
 
 
 
Abbiamo chiesto a Dante De Angelis, uno dei 6 lavoratori coinvolti, nonchè Rls, di darci una mano a capire la valenza della sentenza.
 
Questo pronunciamento, di cui non riusciamo ad ipotizzare le ragioni, così in controtendenza rispetto ai precedenti della stessa Cassazione, ha prodotto un duplice effetto negativo: il primo nei confronti dei familiari delle vittime e della cittadinanza di Viareggio che hanno visto gran parte dei reati andare in prescrizione frustrando le aspettative di giustizia. La seconda – dagli effetti generali e di lungo termine – riguarda la non applicazione del D.Lgs. 81 /08 su salute e sicurezza al comparto industriale del settore ferroviario. Questa sentenza lascia di fatto ‘scoperti’ i lavoratori delle ferrovie dalle tutele del Testo Unico, sebbene sia destinato esplicitamente ad essere applicato, cito testualmente: “a tutti i settori di attività, privati e pubblici e a tutte le tipologie di rischio”.
 
Tale decisione ha comportato, fra l’altro, la conseguenza che la parti civili, e soprattutto 6 Rls che si erano costituti personalmente, vengono chiamati a rimborsare a Fs gli anticipi delle spese legali sostenute.
 
Si, è una terza conseguenza anch’essa dal duplice aspetto: quello individuale nel dover affrontare personalmente spese ingenti e quello politico, molto più grave che riguarda l’estromissione dal processo e quindi dalle dinamiche sociali e giudiziarie di tutti i soggetti di rappresentanza dei lavoratori, siano essi Organizzazioni sindacali o singoli delegati Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, pur se autorevolmente legittimati in primo e secondo grado, procedimenti nei quali i lavoratori hanno peraltro fornito, prove, documenti e testimonianze significative.
 
Quali conseguenze tutto questo potrebbe avere sulle lotte a favore della sicurezza sul lavoro?
 
Se non affrontata collettivamente – come è stato con la battaglia di questi anni, che ha visto fianco a fianco i familiari, i cittadini di Viareggio, migliaia di ferrovieri e altri lavoratori in tutta Italia – corriamo il rischio di un micidiale effetto deterrente per chiunque voglia partecipare direttamente a queste importantissime vertenze anche giudiziarie, in caso di disastri, ferroviari, navali, ambientali ecc. Come potrebbe un lavoratore o un semplice RLS ‪domattina‬ affrontare vicende di questa portata senza la certezza di una condivisione solidale e tutela collettiva allargata alla società civile e al mondo del lavoro? Lo sforzo di tutti deve essere quello di respingere il rischio insito e cioè quello di disincentivare vertenze legali. Per respingerlo democraticamente e nel rispetto delle leggi c’é un solo modo: una grande risposta collettiva, politica e materiale.
 
Oltre a quelle politiche ci sono anche forti conseguenze a livello personale. Ce ne parli?
 
Devo confessare che, non avendo grandi disponibilità economiche, prima di avere ben chiara la questione e di riuscire ad organizzare una risposta con gli altri 5 RLS e i molti compagni di lavoro coinvolti, semplicemente per un mese non ho dormito. Oggi che la campagna di sostegno è avviata le cose andranno sicuramente meglio, anche dal punto di vista… del riposo.
 
Questa vicenda ha sollecitato numerose iniziative di solidarietà nei vostri confronti anche a livello di supporto economico. Cosa si può fare concretamente?
 
Far circolare tra i propri contatti e promuovere l’informazione sulla vicenda. Aderire e divulgare il canale per la sottoscrizione in tutti gli ambiti, perché la sicurezza delle ferrovie non riguarda solo gli addetti ma tutti i viaggiatori e – come abbiamo tragicamente visto a Viareggio – anche i cittadini che vivono o passano nei pressi dei binari. Per la sottoscrizione – sulla quale pubblicheremo per la massima trasparenza un resoconto periodico – abbiamo aperto un apposito conto corrente il cui IBAN è IT96V0760103200001053269260, intestato a Dante De Angelis. Per i versamenti la causale deve essere: “Contributo di solidarietà per spese legali e processuali RLS Processo Viareggio”.
 

Informazioni su Walter Bottoni

Nato il primo settembre 1954 a Monte San Giovanni Campano, ha lavorato al Monte dei Paschi. Dal 2001 al 2014 è stato amministratore dei Fondi pensione del personale. Successivamente approda nel cda del Fondo Cometa dei metalmeccanici dove resta fino 2016. Attualmente collabora con la Società di Rating di sostenibilità Standard Ethics.
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